Se il reo è minorenne: un convegno all’Istituto Ferrari sulla mediazione penale minorile
BATTIPAGLIA – Quali sono le misure e gli strumenti di recupero dei minori autori di reato? Tra esigenze di giustizia e necessità di rieducazione, si delinea l’area ‘incomprimibile’ della mediazione penale minorile; un’area perimetrata da linee di intervento giudiziario e sociale che restituiscono alla comunità civile il profilo composito del “mediatore”. Quale sia il suo ruolo e quali le potenzialità della sua azione in favore dei minori è solo uno degli aspetti di un’attualissima questione che sarà argomentata nel convegno “Minori autori di reato e mediazione penale minorile”, che si terrà giovedì 7 marzo presso l’IIS “Enzo Ferrari” in via R. Jemma. Appuntamento in auditorium alle ore 10.30.
Introdotte dagli artt. 9 e 28 del D.P.R. n. 448/88, le pratiche di mediazione costituiscono un momento importante per arginare il fenomeno della devianza, per coinvolgere innanzitutto i protagonisti – la vittima e il reo – del processo penale, per favorire il dialogo tra le parti ed allestire reti di responsabilità che contribuiscano, in prospettiva, alla prevenzione e al contrasto della criminalità minorile.
Dopo il saluto della Prof.ssa Daniela Palma (Dirigente scolastico IIS Ferrari), interverranno la Dott.ssa Maria Ricchiuti (Consigliere regionale per la Campania); il Dott. Angelo Frattini (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale minorile di Salerno); il Dott. Maurizio Ficarra (Questore della Provincia di Salerno); il Dott. Vitantonio Sisto (Maggiore Comandante Capitaneria Carabinieri Battipaglia); la Dott.ssa Lorena Antonia Cicciotti (Vice Questore Dirigente Polizia di Stato di Battipaglia); la Prof.ssa Avv. Assunta Giordano (Referente per la legalità IIS Ferrari). Conclusioni affidate al Prof. Giuseppe Scialla (Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Campania). A moderare c’è il Prof. Biagio Sica ( Responsabile della Comunicazione IIS Ferrari).
Un convegno, dunque, che pone sul tavolo degli esperti non pochi aspetti normativi e vari contributi esperienziali, che saranno condivisi grazie alla felice convergenza di competenze professionali chiamate in istituto, il tutto riletto alla luce dei frequenti casi di cronaca che vedono proprio i minori come autori di reati contro il patrimonio e le persone. Ne viene fuori il tentativo – invero mai scontato – di affrontare il tema al di fuori del limitante spazio giudiziario, senza cedere al pregiudizio che sovente inquina l’opinione corrente, per intersecare piani di riflessione e direttrici di azione plurima che dischiudano con fiducia nuove vie di recupero e riabilitazione dei rei minorenni.
Ed è significativo che di mediazione si parli proprio a scuola, laddove il contesto formativo funge da incubatore di pratiche sistemiche che armonizzano aspetti giuridici e pedagogici, sociali e formativi. (g.f.)