Servizi sanitari ad Agropoli: arrivano i fondi PNRR per aprire una Casa di Comunità
AGROPOLI – La chiamano Casa di Comunità.
Che cos’è? È una struttura polivalente che funziona come punto di riferimento continuativo per i cittadini, il cui scopo è garantire assistenza sanitaria primaria insieme ad attività di prevenzione. Le parole d’ordine sono ‘prossimità’ ed ‘accessibilità’: si punta a raggiungere il cittadino laddove nasce il suo bisogno.
Ecco, allora, l’idea dell’Amministrazione comunale di riorganizzare i servizi sanitari nel territorio locale: aprire una Casa di Comunità anche in città.
Tutto ciò sarà possibile perché il centro cilentano è stato destinatario di circa 4,4 milioni di euro, fondi del PNRR che prevedono l’attivazione di una C. O. T. (Centrale Operativa Territoriale) e per l’appunto di una Casa di Comunità.
Il Sindaco Roberto Mutalipassi con soddisfazione afferma: “La Casa di Comunità contribuirà ad una maggiore appropriatezza delle cure, determinando una riduzione di accessi impropri ai servizi sanitari oppure il ricorso ad altre prestazioni specialistiche. È giusto non perdere alcuna occasione per la nostra città quando si tratta di salute.”
Chiariamolo: queste strutture non vanno confuse con il presidio ospedaliero già attivo da tempo nella periferia sud. L’Amministrazione comunale assicura che per l’ospedale dovrà proseguire un percorso a sé stante di potenziamento, guardando ai fondi regionali e dunque a quelli europei.
Si ricordi che a fine febbraio veniva presentato a Napoli il Piano regionale di Sanità territoriale, finanziato con ben 380 milioni euro. Entro il 2025,
si prevede di realizzare 169 Case di Comunità, 45 Ospedali di Comunità e 58 Centrali Operative Territoriali in tutta la regione.
Chiude il primo cittadino: “Tale progetto – avviato durante la precedente Amministrazione – mira al potenziamento dell’offerta dell’assistenza intermedia a livello territoriale, attraverso l’attivazione di una struttura sanitaria della rete territoriale destinata a pazienti che necessitano di assistenza sanitaria a media/bassa intensità clinica.”
Se l’iter amministrativo andrà a buon fine, la città cilentana avrà dunque la chance di potenziare i servizi sanitari locali, a beneficio soprattutto dei cittadini versanti in precarie condizioni sociali ed economiche.
Si consideri un punto di forza: le Case di Comunità sono distribuite in modo capillare sul territorio. Sarebbe un passo in avanti per la Campania intera. Si pensi che solo in Lombardia ce ne sono ben 15, già attive in 7 province. (g.f.)