Stato-mafia: la ‘trattativa’ nel nuovo libro di Ruscica
BATTIPAGLIA – Sarà presentato stasera il libro “I boss di Stato” di Roberta Ruscica, edito da Sperling & Kupfer. Un saggio sui protagonisti, sui ruoli e sugli eventi della trattativa Stato-mafia.
Appuntamento alle ore 18.00 al Salotto comunale del Palazzo di Città.
Un argomento attuale, ben calibrato alla dimensione pluri-scalare del territorio, che sia locale o nazionale.
La mafia è ovunque lo Stato non sia e laddove le si consenta di disarticolare i suoi tentacoli. È il paradigma ribadito nel libro: l’uno non esclude l’altra.
Lo diceva, del resto, Paolo Borsellino: “Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo.”
Quanto fosse vera quell’intuizione è giunto ahinoi a provarlo il fatto che il magistrato siciliano ci rimise la vita. Le sue ultime inchieste lo avevano indotto ad acquisire notevoli informazioni sui circuiti segreti attraverso cui la criminalità organizzata, specialmente su iniziativa del boss Totò Riina e dei suoi sodali, era riuscita a ricattare le autorità governative affinché non ostacolassero gli insani progetti della mafia.
Dopo i saluti dell’avv. Luciano Ceriello, presidente dell’associazione “Noi tutti liberi e partecipi” promotrice ed organizzatrice dell’evento, interverranno Giovanni Occhiello, giornalista Rai3 Campania; Luigi Alberto Cannavale, Procuratore aggiunto del Tribunale di Salerno. Sarà presente l’autrice.
Quello di Ruscica è un volume – l’ennesimo ben fatto nella vasta letteratura sulla criminalità organizzata – che accende con abile gioco argomentativo i riflettori sulla dinamica occulta innescatasi tra lo Stato e la mafia a partire dal 1992: fu un’interlocuzione tra eminenti figure del panorama politico italiano, dei servizi segreti deviati ed esponenti influenti della mafia siciliana, per pattuire le più accorte modalità sanzionatorie nel regime carcerario allora stabilito per i criminali mafiosi; una trattativa rivelatasi, più in generale, in grado di segnare il destino socio-politico della Nazione negli ultimi trent’anni. Lo scopo immediato di quel malaffare era chiudere la cosiddetta “stagione stragista”, siglata nei primi anni ’90 dalla “Falange armata”. Illazioni da talk-show? Effimere suggestioni fantapolitiche? No, anni di inchieste giudiziarie e di approfondimenti investigativi hanno provato che la ‘trattativa Stato-mafia’ ci fu davvero, piegando gli interessi della collettività a quelli di una parte che, nel tempo, era andata innestandosi nel corpo malato dello Stato fino a condizionarne le scelte in ambito economico e politico, passando per la gestione delle misure carcerarie, ai fini di un ‘alleggerimento’ del 41-bis cui erano stati condannati centinaia di detenuti mafiosi.
Dunque: dal contrasto al contratto.
Il libro di Ruscica ci consente di comprendere l’allarmante persavisità di questi loschi ‘intrecci’ e la perversa intraprendenza di boss dall’anfibia natura. (g. f.)