Teatro sperimentale con Jotti, aspettando Beckett: in ateneo come in scena
FISCIANO – In principio, fu Beckett. A dare origine al laboratorio è stato infatti uno studio di Di’ Joe che nove anni fa Stefano Jotti curò per lo spettacolo “Beckettiana”. Chiuso un corso teatrale di tre anni proprio all’Università degli Studi di Salerno da Renato Carpentieri, Jotti volle siglare in una piccola opera teatrale – in verità, originariamente scritta per la televisione – l’esperienza tenuta a Fisciano come insegnante di recitazione.
Di’ Joe torna dunque come attore-regista per sperimentare la flessibilità straordinaria di una prassi drammaturgica che rielabori il
testo per il teatro, ben modulandolo con
brani beckettiani attinenti la tematica di Di’ Joe.
La regia passa poi alla messa in scena del testo con ausilio di Giusy Iannone e Andrea Avagliano. Un sapiente bricolage di suoni ed immagini, un calembou testuale di grande impatto immaginifico. Ma quel che conta è il dosaggio dell’improvvisazione: fare teatro è un “esperimento totale”.
Tanto la prima quanto la seconda fase vedranno
infatti presente una classe di studenti
dell’Università di Salerno ed un gruppo
selezionato di studenti delle scuole coinvolte nel progetto: entreranno “in diretta” nel lavoro teatrale, verificando dal vivo la
vocazione per le arti dello spettacolo.
Si procederà con i tempi e le modalità seguenti.
Il 7 ottobre, nel Teatro d’Ateneo, alle ore 10.30 sarà presentato il progetto a chi
intende partecipare: occorre che ci si presenti
con una breve lettera motivazionale relativa
all’interesse per il teatro e per il progetto.
Dal 7 ottobre al 17 ottobre seguiranno le prove aperte della durata di 6 ore effettive.
Infine, dal 15 dicembre al 20 dicembre: prove aperte con gli attori e con spettacolo finale al Teatro d’Ateneo. Il bello è che ci sarà una replica dello spettacolo al teatro Palladium di Roma in data da definirsi. Dell’improvvisazione dei testi nasce una prospettiva scenica promettente. (g.f.)