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Un monoblocco nel cortile dell’ex Tabacchificio ATI: servirà per vigilare sugli autobus parcheggiati


BATTIPAGLIA – Una cabina monoblocco per ospitare non il custode dell’ex Tabacchificio ATI, bensì il gurdiano degli scuolabus. Siamo in via Rosa Jemma, nel plesso edilizio che più di altri testimonia il ricco patrimonio di archeologia industriale nella Piana del Sele. E di questo gigante in mattoni si torna una volta ancora a parlare, come di tanto in tanto accade. Ma questa volta la novità è in un monoblocco, che avrà dimensioni esterne di 5,25×2,46 m e di altezza pari a 2,70 m. Proprio due mesi fa, il Settore Tecnico comunale, con nota prot. n° 6686 del 23 gennaio, segnalava alla Sindaca Francese l’opportunità di prevedere un servizio notturno di guardiania, da effettuarsi presso i locali dell’ex Tabacchificio ATI, laddove sono da anni parcheggiati i mezzi bus adibiti al trasporto scolastico. E la Sindaca agli inizi di febbraio dava riscontro positivo, esortando il da farsi nel minor tempo possibile. Veniva così subito individuato anche il personale idoneo a svolgere tale mansione.
Alla società in house Alba srl veniva inoltre chiesta la stima dei costi afferente sia la fornitura sia la posa in opera della cabina che servirà per la custodia: ne veniva fuori la spesa imponibile di € 7.291,00, oltre Iva al 22%.Il Direttore tecnico della società Alba, il geom. Ficetola, rimodulava poi il preventivo, determinando dunque un imponibile pari ad € 6.340,00 oltre Iva, per cui la spesa complessiva è di € 7.734,80. Lo si legge nella determina dirigenziale n. 250 del febbraio scorso a firma del Dirigente del Settore Tecnico Ing. Carmine Salerno.
Sarà pertanto la stessa Alba srl a fornire e ad installare la cabina, essendo l’affidataria dei servizi di manutenzione del patrimonio comunale e diigiene urbana.
Se è vero che gli scuolabus vanno adeguatamente custoditi, ci si chiede perché ciò debba avvenire proprio in quel luogo. Trattasi, in sintesi, di un’iniziativa che, nel consolidare la scelta di usufruire dell’ex Tabacchificio in modo improprio e nell’avallare l’occupazione di spazi culturalmente rilevanti, denoterebbe una volontà dell’Amministrazione comunale tutt’altro che orientata alla valorizzazione di un bene pubblico: l’ex Tabacchificio ATI non è probabilmente percepito come tale. (g.f.)

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