Usura e racket nella Piana del Sele: la denuncia della società civile
BATTIPAGLIA – Tre candeline accese per Il compleanno di “Libera. Numeri e persone contro le mafie”.
A festeggiare è l’Associazione, ma a ricevere un regalo è la città: un convegno pubblico sui temi del racket e dell’usura. Appuntamento oggi 20 dicembre alle ore 17 presso la Sala Consiliare del Comune di Battipaglia.
L’evento è stato organizzato nella ricorrenza del terzo anniversario di inaugurazione del Presidio cittadino di “Libera” presso il Bar 21 Marzo in via Gonzaga, bene confiscato alla criminalità locale. Il Presidio è intitolato alla memoria di Claudio Pezzuto e Fortunato Arena, i due carabinieri uccisi in un agguato a Pontecagnano Faiano il 12 febbraio 1992.
Il convegno, dal titolo “Il ruolo della società civile nella lotta al racket e all’usura”, è stato organizzato in collaborazione con “Cittade” e con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno e della Cassa Rurale di Battipaglia.
Dopo i saluti di Stefania Apostolico (Presidente “Cittade”), di Anna Garofalo (Referente “Libera” di Salerno), di Rodolfo Pierri (Consigliere Cassa Rurale di Battipaglia), di Salvatore Malfi (Prefetto di Salerno),
intervengono Don Marcello Cozzi (Segreteria nazionale “Libera”), Rocco Alfano (Sostituto Procuratore D.D.A. presso la Procura di Salerno), Domenico Cuttaia (Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura). Modera Riccardo Christian Falcone.
Il Presidio cittadino di “Libera” è riuscito in tre anni ad animare la realtà locale con proposte culturali dotate di alto potenziale formativo, miscelando informazioni e provocazioni in un mix di azioni civiche rivolte innanzitutto ai giovani.
Il tutto nella Piana del Sele, territorio interessato da dinamiche criminali che minano, in particolare, i diritti della manodopera agricola.
Il tutto a Battipaglia, in una città che s’è rivelata essere permeabile alle infiltrazioni camorristiche, perciò da presidiare contro le minacce della criminalità organizzata, i cui affari sembrano occultati in obliata certezza nelle pieghe del tessuto socio-politico ed economico locale. “Libera” prende ancora una volta la parola per ricordarci che la denuncia della società civile è il migliore antibiotico contro la virulenza mafiosa. (g. f.)