Va in scena la rivoluzione russa: Paolo Mieli al Teatro Verdi
SALERNO – Cento anni dalla Rivoluzione russa. Nel 2017 l’anniversario dell’insurrezione di febbraio; tutt’oggi non sfuma la lunga scia degli eventi commemorativi allestiti in tutta Italia per ricordare i ‘fatti d’inverno’ che, secondo Eric Hobsbawm, inaugurò il breve Novecento. E il 2018 segna la ricorrenza del secondo ‘atto’ della rivoluzione, quella d’autunno.
Stasera al Teatro Verdi andrà in scena “Era d’ottobre” con lo storico e giornalista Paolo Mieli, per la regia di Angelo Generali. Il 28 febbraio 1917 la città di Pietrogrado si ritrovò nelle mani degli operai insorti. La Duma dovette formare un governo provvisorio; lo zar Nicola II Romanov fu costretto ad abdicare. Nel mese di aprile entrava di scena Vladimir I. Lenin, capo del partito bolscevico. E proprio il partito bolscevico, guidato da Lenin e Trockij, intraprese nella notte tra il 24 e 25 ottobre l’azione armata contro il governo provvisorio di Kerenskij per trasferire il potere ai Soviet, composti da operai, soldati e contadini. Era, per l’appunto, il mese di ottobre, almeno secondo il calendario giuliano.
Nacque il governo rivoluzionario presieduto da Lenin. Giorni decisivi, giorni convulsi, quelli che il giornalista statunitense John Reed, uno dei pochi occidentali che riuscirono in diretta ad assistere ai tragici fatti della Rivoluzione bolscevica, definì i “dieci giorni che sconvolsero il mondo”. Basterebbe constatare che, dopo cinque secoli, crollava l’impero russo. S’inaugurava però lo stalinismo.
Lo spettacolo salernitano – nel rispetto di una formula collaudata di teatro civile – inizia con l’emblematico dipinto “I funerali di Togliatti” di Renato Guttuso, per giungere – attraversando il XX secolo – alla perestroika di Michail Gorbačëv e alla caduta del Muro di Berlino. Appuntamento alle ore 21. (g. f.)